martedì 9 ottobre 2018

...perché saranno chiamati figli di Dio. | 9 Ottobre 2018 |

Forse eravamo troppo abituati alla “normalità” dell’indifferenza: “Sono pochi... quattro gatti: cosa vuoi che facciano ‘sti invasati?”

Abituati a far parte della minoranza dei “culti acattolici”, come ci hanno inquadrato le varie leggi e i vari concordati; non più confino o campi di concentramento, come nel ventennio, non più roghi come al tempo del Papa re... indifferenza, che è anche peggio.

Innocui. Pochi. Dispersi.

Eppure abbiamo continuato a predicare il Vangelo, nonostante tutto; nonostante le bollette del locale che “e chi ce li ha i soldi questo mese?”. Nonostante i “ma quanto siamo pochi stamattina”. Nonostante i “siamo stanchi, e ci vorrebbero più braccia”.

E poi, succede che, pian piano, il mondo cambia. La nostra nazione cambia; l’economia, la  composizione etnica, le prospettive per il domani... e le persone attorno cominciano a perdere le loro sicurezze. E si preoccupano.

Noi, noi non abbiamo cambiato il nostro messaggio: forse le forme, ma la sostanza rimane:”Io sono la Via, la Verità, e la Vita”. E il messaggio del Vangelo diventa anch’esso fonte di preoccupazione, di disorientamento, che spesso sfocia nell’odio.

Basta “googleare” una frase del tipo “chiesa evangelica atti vandalici” e il web restituisce uno spaccato della paura e dell’odio che suscita il Vangelo (quello vero) al giorno d’oggi in Italia.

Aprile 2014: Carbonia:A fuoco il portone della sala dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia  Le fiamme,  sono state appiccate intorno alle 6.45  davanti al portone, in via Abruzzi. 

Maggio 2014; Bagheria: un’altra chiesa evangelica  presa di mira da ladri e vandali nel giro di poche settimane, dopo che i ladri hanno danneggiato e saccheggiato i centri di Santa Flavia e di Altavilla Milica.  Rubate tutte le apparecchiature audio e video presenti nel local;  persino gli utensili per celebrare la Santa cena come il calice ed il piatto dove si depone il pane spezzato.

Maggio 2016: Milazzo. La porta della Chiesa Cristiana Evangelica di Olivarella, nel quartiere di Via Palermo serrata con del mastice.

 Dicembre 2016: Scampia, Napoli: una baby gang, armata di bastoni,  fa irruzione all’interno della chiesa evangelica di via Labriola, seminando il panico tra i fedeli raccolti in preghiera, senza – per fortuna – provocare feriti. I bulli, tutti a volto coperto, danneggiano la porta d’ingresso  e  un vetro del tempio. 

Giugno 2017: Via Fleming, a Milano: la Chiesa evangelica «Semplicemente Amore»;  il pastore Riccardo Tocco copre con scotch da pacchi il finestrone . «Hanno usato delle mazze -, spiega, e devono essere state infilate tra le maglie della serranda -. Questo vetro è rinforzato, non è facile da rompere». Eppure più volte s’è rotto. Sono anni che la chiesa, a cadenza regolare, viene attaccata: 2005, 2009, 2015, 2017...

Settembre 2018: la chiesa battista di Milano via Jacopino avrebbe dovuto iniziare il nuovo anno, ma quando Carmen, la responsabile del doposcuola offerto ad un quartiere degradato  ha aperto il suo locale lo ha trovato a soqquadro: banchi rotti, armadi rovesciati, scritte sulle mura, tra cui: “CARMEN AMICA DEGLI STRANIERI".
Ottobre 2018, Varese:  la Chiesa di Via Verdi subisce il furto di strumenti musicali e attrezzature tecnologiche con successivo incendio di natura dolosa. I locali  completamente inagibili, fuliggine dappertutto,  e  danni da quantificare. 
 Cosa fare? Stupirsi?  Arrabbiarsi? Deprimersi? Reagire? Chiedere aiuto alle istituzioni?

Gesù ha un’altra prospettiva: ἀγαλλιάω, agalliaō, che  nelle nostre bibbie è tradotto con “giubilate”, ma in realtà significa, “fate grandi salti  per la gioia”.

Significa che siamo innocui, pochi, dispersi, è vero... ma siamo nel solco del Maestro. Che predichiamo il Vangelo, quello che fa male, che taglia, che scava e che “sceglie” chi lo ha accettato. Quel Vangelo per il quale, nonostante le sofferenze e il disprezzo del mondo, saremo chiamati “figli di Dio”.

"Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.” (Matteo 5:9-12)

Marco





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