lunedì 9 gennaio 2023

Quando la preghiera diventa un reato | 9 Gennaio 2023 |

E' trascorso appena un mese dall'arresto di Isabel Vaughan-Spruce, attivista cattolica antiabortista, avvenuto il 6 dicembre 2022 davanti ad una clinica di Birmingham, e l'eco mediatico non è stato poi così grande fuori dal Regno Unito , tanto che della notizia in rete si trovano solo commenti ed articoli di piccole testate cattoliche. 

Nessuno dei principali  media italiani (giornali o TV) ha reputato la notizia degna di essere citata, neppure di sfuggita.

Nello stesso periodo, tuttavia, quegli stessi media hanno ampiamente documentato l'intervento della polizia morale in Iran, deplorandolo e definendolo “barbaro e medioevale”. 

Cosa accomuna, dunque i due episodi? Semplicemente, la libertà individuale di ciascun essere umano. Se in Iran la polizia morale arresta le donne per non portare il velo, o per vestire all'occidentale, nel Regno Unito la polizia arresta una donna...perché “prega nella sua mente”!

Isabel Vaughan-Spruce è stata infatti accusata di "protestare e compiere un atto intimidatorio nei confronti degli utenti del servizio " a causa della sua PREGHIERA SILENZIOSA nella "zona cuscinetto" della clinica privata per aborti BPAS Robert Clinic, mentre la struttura per aborti era chiusa. Isabel Vaughan Spurce è stata, difatti, arrestata perché colta in flagrante mentre stava “pregando nella mente” nei pressi della clinica privata.

E, in verità, non è tanto l'arresto che stupisce, ma il fatto che sia del tutto legittimo sulla base di un provvedimento della polizia locale di Birmingham che aveva stabilito la zona cuscinetto attorno alla clinica con un decreto che recita (testualmente): “Le attività vietate dall'Ordine sono: protestare, vale a dire impegnarsi in qualsiasi atto di approvazione o disapprovazione o tentativo di approvazione o disapprovazione, rispetto a questioni relative ai servizi abortivi, con qualsiasi mezzo Ciò include, ma non si limita a, mezzi grafici, verbali o scritti, preghiera o consulenza.” (enfasi aggiunta).

Pur non volendo entrare minimamente nella polemica se sia lecito o meno protestare contro una pratica autorizzata dalle legislazioni di gran parte dei paesi occidentali, non può (e non dovrebbe) non farci rabbrividire la linea del decreto che accomuna una attività del libero pensiero ad un reato. 

Improvvisamente, la preghiera diventa un'arma “offensiva”, una pistola fumante, un mezzo coercitivo per la libertà altrui. 

Non ce ne siamo accorti, ma la polizia morale è già giunta in Occidente; almeno fino ad ora nel democraticissimo e laicissimo Regno Unito.

Marco

(Qui sotto potrete vedere il video dell'arresto, girato da una amica della Vaughan-Spurce, dove viene perquisita, privata degli effetti personali e quindi portata alla Centrale. Dovrà apparire in Tribunale agli inizi di febbraio, dove, quasi sicuramente, verrà condannata.)




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