giovedì 28 novembre 2013

Decrittografare i messaggi | 28 Novembre 2013 |

Immaginatevi la scena.

Un extra-terrestre in forme umane entra in una nostra chiesa la domenica; ad accoglierlo ci sono due signore sorridenti che gli mettono in mano due libri, uno di simil-pelle nera e un raccoglitore ad anelli con paginette di plastica. Così, con le mani già piene, viene fatto accomodare in una sedia in fondo.

La cosa che nota è che alle pareti ci sono tante scritte: “Sarà tempo di elezioni” pensa, visto che sotto c'è il nome del candidato: Matteo, Pietro, Isaia... Nota anche che tutte le donne sono uscite di casa in fretta e furia senza pettinarsi, visto che hanno preso un centrino sottovaso e se lo sono messo in testa.

A un certo punto inizia la musica, una persona dice un numero e tutti si alzano in piedi e iniziano a cantare: “E' forse la prova generale per un concerto?” pensa, ma poi vede persone che si commuovono e piangono: “No, forse è morto il compositore”, pensa di nuovo.

Dopo un po', di canti, le persone siedono, e alcuni, con una voce grave e profonda si alzano a turno, pronunciando frasi di una lingua oscura: “onnipotente... trino... affinché...”. Si preoccupa un poco, quando uno di essi chiede ad un certo “Spirito” di inondare quel luogo, ed inizia a cercare il giubbotto di salvataggio sotto la sedia e l'uscita di sicurezza più vicina. Ma poi vede che non arriva acqua da nessuna parte e si tranquillizza.

Ora passano per la stanza due persone con due vassoi: in uno ci sono dei piccoli pezzi di pane, e nell'altro  una serie di bicchierini con un liquido rosso che pare un “cicchetto”: “Avevo giusto cominciato ad avere fame”, pensa mentre arraffa una manciata di pezzettini di pane e un paio di “shots” dai vassoi ricoperti di velluto viola... ma la faccia schifata del suo vicino di sedia lo fa desistere, e rimette tutto a suo posto.

Una persona anziana sale su un palco ed inizia a parlare: prima è calmo, ma man mano inizia da alterarsi, fino a quando comincia ad urlare alla gente:” Gli avranno fatto qualche sgarbo”, pensa, ma poi vede che le persone annuiscono a ciò che sta dicendo :”Mi sa che sono dispiaciuti di averlo offeso”, pensa, mentre guarda il suo vicino che piange di nuovo.

Pensa anche che chi parla deve avere uno strano “tic”, visto che continua, con cadenza quasi regolare, a pronunciare due parole fuori dal contesto di quello che sta dicendo: "Alleluja" e "Amén", quest' ultima, spesso, con un punto interrogativo alla fine: "Amen?". Ma la cosa ancora più strana è che il "tic" deve essere contagioso, visto che gran parte delle persone risponde con le medesime, inquietanti parole, modificando solo il punto interrogativo con uno esclamativo: "Amén!".

Pensa anche che è capitato in una famiglia dove il controllo delle nascite è stato quanto mai carente, visto che la persona che sta parlando si rivolge agli altri che ascoltano chiamandoli  "fratello" e "sorella". “Forse sono intolleranti ai contraccettivi”, pensa.

Dopo un ultimo canto, tutti quanti si alzano e cominciano ad abbracciarsi, a darsi pacche sulle spalle e a baciarsi: “Mi sa che hanno fatto pace”, pensa, mentre esce e riflette che la prossima settimana si guarderà bene dal visitare ancora quella mega-famiglia un po' bizzarra.
...

Perdonatemi, non voglio offendere nessuno, e sappiate che, per un buon 70%, sto descrivendo quello che facciamo ogni domenica nella chiesa di cui sono pastore. Ma da molto tempo sto riflettendo sulla valenza del messaggio che diamo al mondo e quali sono i mezzi e le forme con cui lo comunichiamo: la valenza, è, ovviamente, eterna, ma le forme di comunicazione sono quanto mai carenti.

Ci deve essere una maniera per coniugare tradizione e modernità, evangelo e linguaggio comune. Gesù parlava alle folle, e di certo non usava il linguaggio di sei secoli prima, ma, essendo del popolo, e parlando al popolo, parlava la lingua del popolo. Era rispettoso per molte tradizioni, ma per altre usava la frusta e ribaltava tavoli.

In un mondo dove la comunicazione è gran parte, se non tutto, dobbiamo essere attenti a come comunichiamo Cristo.

Se non “decrittografiamo” i messaggi, così che anche un extra-terrestre possa comprendere di cosa e di chi stiamo parlando, stiamo mancando il bersaglio.

Se non ci badiamo, e vogliamo rimanere aggrappati alle nostre (se pur sane e lodevoli) tradizioni, gli extra-terresti, senza tema di smentita, saremo noi.

E il nostro testimoniare Cristo sarà, immancabilmente, inefficace.

Marco

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