lunedì 8 marzo 2021

Sanremo e la "trivializzazione" a tutti i costi dei simboli, in nome del "politically (s)correct" | 8 Marzo 2021 |

A Sanremo è andato in onda un "duetto" tra il cantante Achille Lauro (noto ai più per il suo modo irriverente e provocatorio di condire le sue esibizioni) e lo showman Rosario Fiorello (generalmente più misurato nei suoi interventi), costituito da quello che Lauro definisce "quadro" dove una sorta di angelo omosex ruota attorno ad una inquietante figura in total black, con tanto di rossetto nero. Ciliegina sulla torta, una evidente corona di spine... ovviamente nere. Da molte parti l'esibizione è stata fortemente criticata.
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Non guardo Sanremo da almeno trenta anni, se non per qualche minuto "zappando" da un canale all'altro, per cui ciò che ricevo da esso non è in forma diretta ma attraverso il "rimbalzo mediatico" su altri media. 

Alla mia età ormai non mi scandalizzo più di nulla, e sinceramente non mi importa un fico secco se il "servizio pubblico" (che ormai non è pubblico da decenni, ma asservito a sponsor e major di vario genere... il canone serve solo per "contentino", mica per reggere la baracca) faccia informazione o disinformazione, se promuova o meno teorie strampalate, lobby più o meno potenti e quant'altro.

Ma non posso non rimanere amareggiato che un professionista che stimo (o, dovrei dire, stimavo?) come Rosario Fiorello si presti ad offendere simboli che identificano una cultura, un popolo, una fede che convolge miliardi di persone nel mondo. Qualsiasi essa sia. 

Lo dico non perché mi senta offeso perché sono cristiano; avrei detto lo stesso se si fosse presentato vestito da ayatollah, o da bonzo, o da sik, o da qualsiasi altra cosa che identifichi una fede, una filosofia, un movimento di pensiero.

Ma lo dico perché la testa ( ancorché coronata di spine) di Fiorello non è neppure stata sfiorata dal pensiero che quel simbolo, trivializzato e asservito ad uno spettacolo serale (non spetta a me dire se bello o brutto, non lo ho visto e non lo voglio vedere), sia uno di quei simboli che portano alla persecuzione e sovente alla morte milioni di persone nel mondo.

Per poter ricordare quella persona coronata di spine, tra qualche settimana, milioni di miei frateli e sorelle in Cristo sfideranno lo scherno, la riprovazione, il carcere, le frustate, la lapidazione, la morte...

Spero vivamente che l'uomo Fiorello (non l'artista) possa riflettere sui simboli... e magari scusarsi.

Marco

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